Che gestire un'azienda sia sempre più difficile è un dato di fatto.
Che il modo di farlo che ha funzionato negli ultimi venti anni non sia più adeguato è anch'esso un evidente dato di fatto.
Le cause sono molteplici, difficoltà ad interpretare il mercato sempre più complesso, incertezza sulle leggi e sulla burocrazia che impatta sulle scelte future, conflittualità esterna, interna e altre dinamiche più individuali e personali.
Ne consegue un grande stress continuo, che mette sotto pressione l'imprenditore ma anche tutti i suoi collaboratori.
Ci sono aspetti che non dipendono da noi e altri invece nei quali possiamo fare molto.
Per comprendere meglio cosa fare, possiamo immaginare l'azienda come se fosse una nave e l'imprenditore come il suo comandante.
Aspetti come la burocrazia, le leggi che cambiano ormai con una rapidità mai vista, i mercati che sono in continuo movimento sono come i venti e le correnti del mare.
"Non possiamo chiedere al vento di soffiare nella direzione che desideriamo ma possiamo orientare le vele in modo da sfruttare questo stesso vento" (Seneca - Roma I° secolo D.C.)
Ma cos'è invece quello che è sotto la gestione del comandante/imprenditore?
Sono tutti gli altri aspetti che hanno a che fare con la propria azienda/nave.
Tutti gli altri, nessuno escluso.
Torniamo al risultato della ricerca: La solitudine dell'imprenditore.
La domanda rivelatrice da farci è: Perché il comandante si sente "solo" quando ha un intero equipaggio che dipende da lui, pronto ad eseguire ogni suo ogni suo ordine o soddisfare ogni suo desiderio?
La risposta è semplice e illuminante.
Perché l'azienda non è fatta da mezzi di produzione collegati in qualche modo ma è invece un organismo complesso che interagisce in tutte le sue parti.
Se lo fa in modo armonico e produttivo oppure in modo disarmonico e dispersivo, fa la differenza circa i risultati complessivi anche in termini di fatturato e utili.
Quindi l'attenzione del comandante nel creare e mantenere un clima di supporto e collaborazione tra tutte le persone dell'equipaggio, dovrebbe essere una Priorità Assoluta.
Ed inoltre, il considerarsi come "parte" dell'equipaggio è la chiave, sia per navigare efficacemente anche in acque agitate, sia per non sentirsi "Solo".
Le decisioni devono essere prese dal comandante in base all'equipaggio e alla nave che possiede e non secondo le idee, le aspirazioni o gli obiettivi personali.
Come la squadra di calcio, che riesce a vincere quando è unita e il suo allenatore "ispira" i suoi calciatori a dare il loro massimo.
Ovviamente ci sono aziende con maggiori potenzialità di altre ma queste possibilità e risorse sono state costruite nel tempo proprio grazie allo sforzo comune e all'atteggiamento collaborativo delle persone che partecipano a quelle aziende.
La chiave per fare questo non è quella di spingere i collaboratori ad agire, motivandoli con Benefit, Premi o altri Bonus ( che sono comunque strumenti molto validi se usati nel modo appropriato) ma ispirandoli a dare il loro contributo, a fare il loro massimo.
Il passaggio dalla competizione alla collaborazione, come un team, non è difficile se sai come fare.
Se comprendi "Perché" le tue persone vengono ogni giorno a lavorare in azienda.
Ho ricevuto queste domande da tanti dagli imprenditori che desiderano creare un gruppo motivato.
Per questo, ho creato un training di formazione gratuito, per aiutarti a comprendere quali cose non fare e come invece agire per creare e mantenere un team unito e desideroso di raggiungere gli obiettivi aziendali.
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